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Il circolo vizioso del clima – Casi da tutto il mondo

Dalle ondate di calore in Europa agli uragani negli USA, fino alle inondazioni in Brasile, ogni disastro climatico mostra la fragilità del nostro sistema alimentare. L’allevamento – in cui prevalgono sistemi intensivi – contribuisce in modo determinante alla crisi climatica. La nostra ricerca rivela i costi nascosti dei disastri climatici in tutto il mondo.

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Maiali immersi nell'acqua fino alla pancia mentre l'acqua alluvionale si infiltra nel recinto dell'allevamento.

Italia 

Animali negli allevamenti intensivi lasciati morire durante un’alluvione

Nel maggio 2023, la regione Emilia-Romagna, nel nord Italia, ha registrato precipitazioni senza precedenti che hanno causato gravi alluvioni e frane. Secondo alcune ricerche il rischio di alluvioni nella regione sta aumentando a causa del cambiamento climatico e della cementificazione incontrollata. L’Italia è una delle zone europee a più alto rischio climatico.

L'Emilia-Romagna è una regione chiave per l’allevamento, produttrice del formaggio Parmigiano e del prosciutto di Parma. Le inondazioni hanno avuto un impatto devastante sugli animali allevati, la maggior parte dei quali è confinata in allevamenti intensivi. Gli operai sono evacuati e le strutture sono state abbandonate, e gli animali sono rimasti intrappolati in gabbie e capannoni mentre l’acqua saliva, o sono stati travolti da frane. Più di 5.000 aziende agricole sono state sommerse e circa 250.000 bovini, ovini, caprini e suini sono stati coinvolti, insieme a circa 400 allevamenti avicoli e 45.000 alveari.

A San Lorenzo, più di 60.000 galline sono morte quando i capannoni si sono allagati. A Bertinoro, un capannone industriale con migliaia di suini è stato sommerso e centinaia di maiali sono morti. In un altro allevamento a Bagnacavallo, i maiali nuotavano dentro e fuori dai recinti.

Foto: Stefano Belacchi / Essere Animali / We Animals

Pollo in una gabbia con il becco spalancato, che mostra segni evidenti di stress da calore.

Regno Unito

Il cambiamento climatico causato dall’uomo ha provocato la morte di milioni di animali allevati

“Milioni di polli allevati intensivamente sono morti durante la recente ondata di calore record, mentre alcuni operatori dell’industria hanno denunciato la mancanza di misure per proteggerli dalle temperature letali. Gli animali – confinati nei capannoni – hanno sofferto fino a 45°C e sono morti lentamente per sfinimento da calore.”

Anna Isaac, Jane Dalton (reporter) | The Independent newspaper, Regno Unito

Nell’estate del 2022, il Regno Unito ha vissuto cinque periodi di ondate di calore, con la giornata più calda di sempre il 19 luglio, quando la temperatura ha raggiunto i 40,3°C. Gli animali negli allevamenti intensivi ne hanno sofferto enormemente. Il Governo ha confermato decessi di massa, ma ha rifiutato di fornire numeri. Un reportage descriveva polli ansimanti e agitati prima di morire. Un operatore ha definito la scena "una carneficina".

Foto: Shatabdi Chakrabarti / FIAPO / We Animals

Vacca emaciata bloccata in un campo allagato

Brasile

Affrontare i “fiumi volanti” del cambiamento climatico

Il Brasile, uno dei principali produttori mondiali di bestiame e colture per mangimi animali, come soia e mais, gioca un ruolo centrale nel sistema alimentare globale.

Nel 2024, inondazioni estreme hanno colpito l’area meridionale di Rio Grande do Sul, causando devastazioni, distruzione di infrastrutture e la morte di oltre un milione di animali allevati. Le inondazioni hanno gravemente compromesso la produzione alimentare e i mezzi di sussistenza delle comunità rurali, evidenziando la fragilità dei sistemi di allevamento intensivi di fronte all'aumento delle crisi climatiche.

La continua espansione dell’allevamento intensivo e della produzione di mangimi in Brasile mostra quanto sia urgente passare a un sistema alimentare più resiliente, in grado di far fronte ai cambiamenti climatici proteggendo le persone, gli animali e l'ambiente.

“Negli ultimi due decenni, e specialmente negli ultimi cinque anni, c’è stato un aumento dell’intensità e frequenza di eventi estremi in Rio Grande do Sul. Questa tendenza è destinata ad aumentare a causa del cambiamento climatico.”

Francisco Aquino, climatologo, Università Federale di Rio Grande do Sul

Foto: Emater / RS-Ascar

Attivisti con un cartello con la scritta “Emergenza climatica”

Francia

La crisi climatica causa la morte di animali, siccità e incendi

Nel 2022, tre ondate di calore estreme hanno colpito la Francia, con temperature superiori ai 40°C nei mesi di giugno, luglio e agosto. È stata la seconda estate più calda in Francia dall’inizio del XX secolo.

Il 18 luglio, quando la temperatura ha raggiunto i 37,6°C, si stima che 750.000 animali siano morti in 126 allevamenti della Bretagna. Gli animali sono morti per soffocamento e sfinimento. L’83% dei polli broiler (allevati per la produzione di carne) in Francia non ha accesso all’esterno e quindi non può mettere in atto comportamenti naturali per raffreddarsi, come sbattere le ali. Attualmente, il numero di animali morti non viene registrato dal Governo. L’impatto sugli allevatori riguarda invece sia perdite economiche che problemi di salute mentale. Una coalizione di allevatori ha fatto appello al Governo per ottenere un risarcimento, avendo stimato perdite tra i 2 e i 4 miliardi di euro. Tuttavia, la mortalità del bestiame non è coperta dagli aiuti statali e il Governo è stato criticato per il supporto insufficiente fornito agli allevatori.

Foto: Jo-Anne McArthur / We Animals

È ora che i leader mondiali realizzino una transizione alimentare che protegga gli animali, le persone e il nostro pianeta.

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Vista aerea dei capannoni degli allevamenti intensivi circondati dalle acque alluvionali

Stati Uniti

Cinque milioni di polli morti mettono in luce la vulnerabilità climatica

“ Non ci saremmo mai aspettati qualcosa del genere in tutta la vita. Ho perso 2 milioni di dollari di valore e un reddito annuale di 400.000 dollari. È tutto andato. Ho perso tutto.”

Vann Wooten, allevatore di polli in Georgia, WTOC

Nel settembre 2024, l'uragano Helene ha colpito la costa orientale degli Stati Uniti. Con venti che hanno superato i 225 km/h, è stato l'uragano più potente mai registrato nella regione del Big Bend in Florida. Più di 230 persone hanno perso la vita e due milioni sono rimaste senza elettricità. La tempesta ha causato lo sfollamento di oltre 375.000 persone e danni stimati in 78 miliardi di dollari.

Oltre sei milioni di acri di terreni agricoli sono stati colpiti dall'uragano Helene, coinvolgendo circa 96.871 aziende agricole nella regione. Gli alberi sono stati sradicati, sabbia e sedimenti si sono depositati sui terreni agricoli, danneggiando la microbiologia del suolo. Le perdite agricole sono state significative, in particolare in Georgia. Le stime indicano danni per 5,5 miliardi di dollari.

La Georgia è il più grande produttore di pollame del Paese, con 1,3 miliardi di polli macellati ogni anno. Secondo fonti locali, Helene ha distrutto almeno 165 allevamenti avicoli e ne ha danneggiati altri 500. Con circa 30.000 volatili in ogni unità, ciò equivale a circa cinque milioni di polli uccisi in un solo Stato.

Foto: Jo-Anne McArthur / We Animals

Un maiale sbava dalla bocca all'interno di un camion affollato mentre viene trasportato al macello in una giornata estiva di caldo torrido.

Polonia

L'ondata di caldo torrido mette in luce le debolezze dell'allevamento intensivo

Nell'estate del 2023, la Polonia è stata colpita da un'intensa ondata di caldo. Questo fenomeno faceva parte di una serie di episodi di temperature estreme verificatisi in tutta Europa e attribuiti al cambiamento climatico, che hanno causato oltre 47.000 morti in tutto il continente. Il Centro di sicurezza del Governo polacco ha dichiarato allerta per il calore, e a Legionowo, vicino a Varsavia, sono stati registrati 35,5 °C nel mese di agosto.

L'allevamento in Polonia, dominato da sistemi intensivi, è significativamente colpito dai cambiamenti climatici, il che implica un “rischio notevole per il benessere degli animali”. Le conseguenze per gli allevatori includono un calo della produzione. La siccità ripetuta ha compromesso la disponibilità sia di acqua che di mangimi, portando a un abbassamento dei ritmi produttivi: la produzione di mais è diminuita del 39% tra il 2006 e il 2015.

Mantenere temperature adeguate all’interno degli allevamenti intensivi è una questione importante. Nel luglio 2023, 1.000 maiali in un allevamento a Bydgoszcz, nella Polonia centrale, sono morti a causa di un guasto al sistema di ventilazione. I maiali sono soffocati dopo che un errore nel sistema ha impedito il filtraggio dell’ossigeno nell’impianto, mentre il caldo intenso ha messo ulteriormente sotto pressione il sistema di raffreddamento.

L'allevatrice Hanna Szypryt ha dichiarato a Tygodnik Poradnik Rolniczy: "La sera del 10 luglio ho chiuso la porcilaia e fatto un giro di controllo. Verifico sempre queste cose: elettricità, aria condizionata, ventilazione – gli elementi più importanti. Abbiamo attivato gli allarmi e siamo andati a dormire. Quello che ho visto al mattino, aprendo la porcilaia, è stato scioccante. Non augurerei a nessuno di assistere a una scena simile. Tutti i nostri sforzi, tutto il nostro lavoro, erano andati in fumo". L’assicurazione non copriva i danni, quindi la comunità locale ha lanciato una raccolta fondi per aiutare l’allevamento.

Foto: Human Cruelties / We Animals

Migliaia di polli giovani stipati all'interno di un allevamento intensivo scarsamente illuminato.

Repubblica Ceca

Il caldo estremo causa morti di massa negli allevamenti intensivi

La Repubblica Ceca ha registrato un aumento della frequenza e dell'intensità delle ondate di calore, in particolare nell'ultimo decennio.

Lo stress da caldo è comune negli animali allevati intensivamente a causa della loro crescita rapida e degli elevati ritmi di produzione. Temperature elevate superiori ai 25 °C causano un notevole stress fisiologico alle vacche da latte che, durante l'estate, possono soffrirne per dieci ore al giorno.

La Repubblica Ceca ha registrato ripetuti episodi di morte su larga scala di animali negli allevamenti durante periodi di caldo estremo. Nell'estate del 2015 sono morti più di 70.000 polli. 15.000 polli broiler sono morti a Ústí nad Labem dopo che la caduta di un albero ha interrotto la corrente elettrica. Nel 2017, guasti al sistema di ventilazione hanno causato la morte di 100.000 polli in 11 allevamenti. Nel 2018 30.000 polli sono morti per il surriscaldamento. Nel 2019, 1.800 maiali sono morti soffocati a causa di un blackout e 25.000 polli in cinque allevamenti sono morti per lo stress da caldo.

Foto: Lukas Vincour / Zvírata Nejíme / We Animals

Una mano tiene delle pannocchie di mais rovinate davanti a un campo distrutto.

Nigeria

Conseguenze critiche del cambiamento climatico

“Continuano semplicemente a bere acqua, ma quando il caldo persiste, rifiutano di bere perché l'acqua è troppo calda. I polli iniziano ad ansimare... alzano le ali per far circolare l’aria… ma questo non risolve il problema”.  

Mojeed Iyiola, Presidente, sezione di Lagos dell’Associazione avicola della Nigeria

La Nigeria sta attraversando numerosi periodi di caldo estremo. Nel febbraio 2024, l'Agenzia meteorologica nigeriana ha dichiarato diverse allerte per una ondata di calore prolungata con temperature fino a 44,8 °C. Il cambiamento climatico, combinato con l’avanzare dell’allevamento intensivo nel Paese, comporta un incremento previsto delle morti per stress da calore tra gli animali allevati. Il 54% del pollame è confinato in sistemi intensivi o semi-intensivi.

Nell'aprile 2024, nel Territorio della Capitale Federale della Nigeria sono stati riportati oltre 500.000 casi di morte di volatili allevati a causa dello stress da calore. Tuttavia, il numero reale probabilmente è molto più alto.

L’agricoltura rappresenta il 21% del PIL del Paese ed è in gran parte dipendente dalle piogge; per questo è devastata da caldo e siccità. Si stima che 17 milioni di persone siano in condizioni di grave insicurezza alimentare e la scarsità di mais sta minacciando l'industria avicola.

Foto: iStock

Maiali sdraiati su un pavimento sporco in uno spazio buio e angusto, con uno sfondo agreste sulla parete alle loro spalle.

Paesi Bassi

Il sistema di allevamento olandese non tutela gli animali dal caldo estremo

“Siamo subito andati a vedere cosa stesse succedendo, ma quando siamo arrivati alla stalla, molti dei maiali erano già morti. Ne ho visti morire molti altri. È stato terribile, molto doloroso. Abbiamo il cuore a pezzi. Solo ora stiamo inziando a renderci conto di ciò che è successo.”Peter van der Linden, allevatore di suini

Nell'estate del 2019, i Paesi Bassi hanno registrato tre ondate di calore, con temperature record a luglio fino a 40,7 °C, superando il precedente record di oltre 2 °C. Il KNMI (l’Istituto meteorologico reale dei Paesi Bassi) ha emesso un’allerta meteo “arancione”, ad alto rischio, per tutto il Paese.

Il caldo ha causato 400 morti, la maggior parte dei quali tra persone anziane. L'ondata di calore in Europa è stata l'evento climatico estremo più mortale al mondo nel 2019, con 2.500 vittime in tutto il continente.

I Paesi Bassi presentano una delle più alte densità di bestiame in Europa e si stanno impegnando per ridurre il numero di animali allevati. Tuttavia, benché i dati sui decessi non siano monitorati, l’ondata di calore ha causato numerosi decessi di animali, a causa di guasti ai sistemi di ventilazione all'interno degli allevamenti intensivi. Wakker Dier, organizzazione olandese per il benessere degli animali allevati, stima che il caldo estivo abbia provocato la morte di circa 163.000 animali. Almeno 500 polli sono morti durante il trasporto su un camion diretto in Polonia: non è stata fornita loro acqua. A Maarheeze, 2.100 suini sono morti soffocati in seguito a un guasto elettrico che ha bloccato la ventilazione.

Foto: Sabine Grootendorst / HIDDEN / We Animals

Stiamo costruendo un movimento globale di cittadine, cittadini e organizzazioni per chiedere ai leader mondiali di trasformare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo. 

Insieme, possiamo intervenire subito per il clima e creare un sistema alimentare sostenibile che tuteli gli animali, le persone e il nostro pianeta. 

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Foto: Renata Valdivia/ We Animals

Crediti foto principale: Jo-Anne McArthur / We Animals | Kelly Guerin / We Animals | Human Cruelties / We Animals | Jo-Anne McArthur / Sibanye Trust / We Animals | Renata Valdivia/ We Animals | Stefano Belacchi / Essere Animali / We Animals | Lukas Vincour / Zvířata Nejíme / We Animals