Polonia
L'ondata di caldo torrido mette in luce le debolezze dell'allevamento intensivo
Nell'estate del 2023, la Polonia è stata colpita da un'intensa ondata di caldo. Questo fenomeno faceva parte di una serie di episodi di temperature estreme verificatisi in tutta Europa e attribuiti al cambiamento climatico, che hanno causato oltre 47.000 morti in tutto il continente. Il Centro di sicurezza del Governo polacco ha dichiarato allerta per il calore, e a Legionowo, vicino a Varsavia, sono stati registrati 35,5 °C nel mese di agosto.
L'allevamento in Polonia, dominato da sistemi intensivi, è significativamente colpito dai cambiamenti climatici, il che implica un “rischio notevole per il benessere degli animali”. Le conseguenze per gli allevatori includono un calo della produzione. La siccità ripetuta ha compromesso la disponibilità sia di acqua che di mangimi, portando a un abbassamento dei ritmi produttivi: la produzione di mais è diminuita del 39% tra il 2006 e il 2015.
Mantenere temperature adeguate all’interno degli allevamenti intensivi è una questione importante. Nel luglio 2023, 1.000 maiali in un allevamento a Bydgoszcz, nella Polonia centrale, sono morti a causa di un guasto al sistema di ventilazione. I maiali sono soffocati dopo che un errore nel sistema ha impedito il filtraggio dell’ossigeno nell’impianto, mentre il caldo intenso ha messo ulteriormente sotto pressione il sistema di raffreddamento.
L'allevatrice Hanna Szypryt ha dichiarato a Tygodnik Poradnik Rolniczy: "La sera del 10 luglio ho chiuso la porcilaia e fatto un giro di controllo. Verifico sempre queste cose: elettricità, aria condizionata, ventilazione – gli elementi più importanti. Abbiamo attivato gli allarmi e siamo andati a dormire. Quello che ho visto al mattino, aprendo la porcilaia, è stato scioccante. Non augurerei a nessuno di assistere a una scena simile. Tutti i nostri sforzi, tutto il nostro lavoro, erano andati in fumo". L’assicurazione non copriva i danni, quindi la comunità locale ha lanciato una raccolta fondi per aiutare l’allevamento.
Foto: Human Cruelties / We Animals